«Influenza sempre più cattiva», avverte Pregliasco. In Lombardia torna l’allarme virus: febbri, Covid e RSV in aumento.
Con l’arrivo dell’autunno, cresce l’attenzione verso i virus respiratori stagionali. In Lombardia, i primi dati confermano l’aumento di sindromi simil-influenzali, e l’allerta è alta anche per il ritorno del Covid-19. Secondo Fabrizio Pregliasco, virologo e direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi-Sant’Ambrogio, la stagione influenzale 2025/26 si preannuncia aggressiva.
«Quel che abbiamo visto in Australia non è bello — spiega Pregliasco a milano.corriere.it —. La stagione influenzale è stata pesante, come le due precedenti, con il 4 per cento di contagi in più». L’influenza si prepara quindi a colpire anche in Italia, seguendo l’andamento climatico e la diffusione dei virus dall’emisfero australe.

Tra Covid, RSV e altri virus, è già emergenza sanitaria
Secondo i dati regionali, nella prima settimana di settembre si sono registrati circa 30 mila casi di sindromi simil-influenzali. In particolare, «nel 19 per cento dei tamponi analizzati dai medici-sentinella è stato scovato il Covid, mentre i virus influenzali emergono solo nel 6 per cento dei test».
Tra i patogeni più diffusi compaiono anche rhinovirus, enterovirus e altri virus “cugini” dell’influenza. Una preoccupazione crescente riguarda l’RSV, che «può causare bronchioliti e polmoniti» nei bambini piccoli. In risposta, la Lombardia offre un anticorpo monoclonale ai neonati per proteggerli dai rischi maggiori.
Vaccini dal 1° ottobre: priorità a fragili, bimbi e anziani
Per ridurre l’impatto dell’epidemia come scritto da milano.corriere.it, «dal prossimo 1° ottobre partirà la campagna vaccinale». Gli obiettivi sono ambiziosi: «proteggere il 75% degli over 65, il 55 per cento dei 60-65enni, il 40 per cento dei bambini fino ai 6 anni, il 60 per cento del personale sanitario».
La vaccinazione sarà gratuita per le fasce più fragili, somministrata negli studi dei medici di famiglia, nei centri vaccinali e nei reparti. Oltre al vaccino contro l’influenza, saranno disponibili anche quelli per Covid, pneumococco, herpes zoster e difterite-tetano-pertosse.
«Ci sono tutte le premesse per una epidemia simile per dimensione a quella del 2024/25, in cui abbiamo avuto circa 16 milioni di persone colpite. Si potrebbe ammalare tra il 15 e il 25% della popolazione», conclude Pregliasco. Il quadro dipenderà dall’andamento meteorologico: «Se le temperature saranno molto rigide, ci avvicineremo alle stime al rialzo. Se invece prevarranno gli sbalzi termici, emergeranno altri virus respiratori».